IL TARTUFO NERO D’INVERNO
Tuber brumale Vittad.
Tuber brumale Vittad.forma moschatum (Ferry) Montecchi & Lazzari
di Marco Morara

tartufo-invernoLe dimensioni variano da quelle di una nocciola a quelle di un limone.
Presenta quasi sempre una forma tondeggiante, abbastanza regolare, più di rado è strutturato in lobi.
Il perìdio è di colore nero, ornato da verrucche un po’ appiattite, di dimensioni medio-piccole, paragonabili a quelle del Nero pregiato ma inferiori a quelle dello Scorzone. Le verruche dono facilmente asportabili dalla gleba scalfite con un’unghia,; questo è un carattere che permette di di dstinguerlo abbastanza sicuramente dal citato Nero pregiato parzialmente maturo, al quale può assomigliare molto.
La gleba è biancastra nei carpofori immaturi ed in seguito assume un colore grigio fuligginoso via via più profondo, fino ad apparire nerastra a piena maturità. Le venature sono color bianco-avorio e, rispetto al già citato Tartufo nero di Norcia, con ampie zone biancastre e sterili alternate alle venature fertili .
L’odore è intenso negli esemplari maturi, spesso gradito ai più, e ricorda quello delle rape. Anche il gusto è delicato e caratteristico quando viene consumato crudo o appena scottato su minestre e pietanze.
È piuttosto comune sotto diverse latifoglie, quali noccioli, carpini, querce e tigli, dalla pianura alla montagna.
La forma Moscata è simile microscopicamente, ma differisce nei casi tipici per un profumo più intenso e pungente, ed è maggiormente apprezzata.
Il Tartufo invernale non viene coltivato, ma piuttosto capita in diversi casi che si comporti da competitore nelle tartufaie di Tartufo nero di Norcia, che possono così risultare “inquinate” da una specie di valore commerciale minore.